Oggi vogliamo affrontare un argomento che riguarda i fumatori e gli svapatori, ma anche e soprattutto tutte le persone che stanno loro intorno: stiamo parlando del fumo passivo della sigaretta elettronica, quello che viene involontariamente inalato ogni volta che ci si trova a contatto o nelle immediate vicinanze di chi fuma (fumo passivo di secondo grado), oltre che il principale inquinante degli ambienti chiusi, delle superfici e dei vestiti (fumo passivo di terzo grado).

Il fumo passivo delle sigarette tradizionali

Per quanto riguarda le “bionde classiche”, così come le sigarette rollate con il tabacco, la pipa e i sigari, i dati sono ormai molto chiari: il fumo passivo viene considerato un “carcinogeno umano di classe A”, quindi un rischio sanitario, tanto che L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) da anni combatte una personale e molto sentita lotta contro questo problema per troppo tempo ignorato.

L’esposizione al fumo passivo infatti comporta l’inalazione di sostanze cancerogene e di altri componenti tossici e nocivi anche per la salute dei non fumatori, che possono quindi sviluppare le stesse malattie di chi invece fuma regolarmente (tumore polmonare, malattie coronariche, asma, bronchiti croniche, attacchi cardiaci, ecc.).

Per questo motivo L’Italia, a partire dal 2005, ha proibito il fumo nei luoghi chiusi pubblici e di lavoro e nelle strutture del settore dell’ospitalità e dell’istruzione, seguita a ruota da molti altri Paesi europei.

Fumo passivo IQOS e sigarette riscaldatori di tabacco

Discorso molto simile lo si può fare per le IQOS, le nuove sigarette che scaldano invece di bruciare il tabacco. Pur essendo considerate una valida e più salutare alternativa alle sigarette classiche, hanno in comune con esse diversi componenti. Questo significa che rilasciano nell’aria fumo che contiene sostanze dannose, con una percentuale più bassa rispetto al fumo da tabacco, ma pur sempre presente.

Quindi, se ormai si può affermare con assoluta certezza e con tantissime evidenze scientifiche che il fumo passivo da sigaretta fa male alla salute e che quello da IQOS non è da meno, cosa succede quando si tratta dei nuovi dispositivi elettronici per lo svapo?

Il fumo passivo da sigaretta elettronica è dannoso?

Trattandosi di una novità che ha avuto un boom solo negli ultimi anni, quella del fumo elettronico è una tecnologia che non ha ancora alle spalle studi approfonditi. Non ci sono quindi dati certi, ma solo alcune considerazioni che possiamo prendere in esame per provare a dare una risposta a questa domanda.

Prima di tutto, vediamo la composizione dei liquidi che si utilizzano per svapare e che, di conseguenza, entrano a far parte delle sostanze che potrebbero venire inalate anche tramite svapo passivo.

Il glicole propilenico rappresenta il cuore centrale dei liquidi per sigaretta elettronica, è indispensabile per la loro creazione ed è responsabile del fumo sintetico. Si tratta di una sostanza sicura e con un indice di tossicità estremamente basso (la stessa usata per produrre l’effetto speciale del fumo nei locali o durante gli spettacoli). Nonostante superando determinate soglie può provocare reazioni allergiche, tosse e irritazioni alle vie aeree, i test svolti hanno evidenziato che non contiene cancerogeni e non ha un impatto negativo sulla salute. Per la FDA (Food and Drug Administration), organo americano di controllo, la sua assunzione orale è indicata come sicura.

Un altro componente dei liquidi per svapare è il glicerolo vegetale, che va a produrre una svapata densa e abbondante e a dare un hit più pronunciato (colpo in gola). Trattandosi di una sostanza vegetale utilizzata anche nel settore alimentare, cosmetico e farmaceutico, non ha un impatto dannoso per il corpo ed è assolutamente sicura per l’organismo.

Ci sono poi gli aromi, anch’essi vegetali, che possono provocare qualche leggera irritazione se utilizzati in grandi dosi per lunghi periodi di tempo, ma nulla di più.

Non resta che la nicotina, su cui i dati non sono ancora chiari: nonostante questa sostanza non si dissolva nell’ambiente e si deposita sulle superfici, un’effettiva pericolosità non è ancora comprovata da informazioni concrete.

Quindi, partendo dalla composizione e con la consapevolezza che le E-Cig funzionano senza la combustione del tabacco e della carta che avvolge le normali sigarette, è possibile affermare che il fumo passivo da sigaretta elettronica non è dannoso come quello della sigaretta tradizionale, della pipa, dei sigari o delle IQOS.

Una ricerca che va a sostegno di questa tesi è quella svolta nel 2018 da Oxford University Press per conto della Society for Research on Nicotine and Tobacco: le conclusioni a cui sono giunti dopo vari test è che, a parità di soffi di fumo da sigaretta normale e vapore da sigaretta elettronica, non solo i primi erano decisamente più piccoli, ma la “concentrazione di particelle del vapore è tornata rapidamente ai valori di fondo in pochi secondi, contro i  30-45 minuti di quelle del fumo”. Questo significa che il fumo da E-Cig è composto da minuscole particelle d’acqua che evaporano quasi immediatamente dopo l’espirazione, riducendo la possibilità di dannosità dello svapo passivo al minimo.

Una seconda ricerca, questa volta italiana, ha invece dimostrato come il vapore passivo inalato da sigaretta elettronica (in una stanza di 40 m3) dopo 1 ora è di 15 volte più basso rispetto al fumo passivo delle sigarette tradizionali.

Nonostante la ricerca scientifica non si sia ancora espressa in modo definitivo sullo svapo passivo, il nostro consiglio è di tutelare sempre alcune categorie di persone:

  • neonati e bambini:avendo il sistema respiratorio non ancora completamente sviluppato, sono più a rischio rispetto agli adulti
  • Donne incinta:nonostante fino ad ora i test abbiano constatato che lo svapo non ha alcun effetto su gravidanza e parto, è comunque meglio non sottoporle all’esposizione di nicotina che, alla lunga, potrebbe causare qualche irritazione che è meglio evitare in questo delicato periodo femminile. Consigliamo sempre di smettere di fumare in gravidanza, per questo abbiamo realizzato un articolo dedicato sul fumo in gravidanza.
  • Persone con malattie polmonari:questi soggetti devono avere sempre le vie respiratorie libere e, di conseguenza, stare lontani da qualunque possibile allergia
  • Anziani: essendo fisicamente più indifesi e con un apparato respiratorio che tende a ridurre gradualmente la sua funzione con il passare degli anni, devono essere tutelati per la loro sicurezza

Fumo passivo da sigaretta elettronica: qual è la verità?

Come avrete già capito, una risposta certa e definitiva dell’impatto sulla salute dell’esposizione al fumo passivo del vapore delle sigarette elettroniche ancora non c’è.

Abbiamo visto come il vaping sprigiona piccole goccioline liquide che evaporano entro pochi secondi, con un impatto trascurabile sulla qualità dell’aria (anche negli ambienti chiusi) e che i liquidi sono di fattura alimentare e composti da componenti non dannosi sulla salute umana.

La nostra conclusione è quindi chiara: nonostante il vapore delle E-Cig è senza alcun dubbio la migliore alternativa al fumo di tabacco combusto, il nostro consiglio è quello di utilizzare la sigaretta elettronica lontano da chi non desidera inalare i vapori e di scegliere esclusivamente prodotti sicuri e certificati che evitano l’insorgenza di qualunque tipo di problematica per chi svapa e per le persone che possono inalare il vapore passivo da sigaretta elettronica.